Gli apostoli di Gesù Cristo (dal greco απόστολος, apóstolo: 'inviato'), come descritto nel Nuovo Testamento, sono i dodici costituiti da Gesù.
« Chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli. » (Luca 6,13) |
« Chiamò presso di sé quelli che volle; ed essi si avvicinarono a lui. Quindi ne costituì dodici perché stessero con lui e potesse mandarli a predicare, e perché avessero il potere di guarire le infermità e di scacciare i demoni. » (Marco 3,13-15) |
Ai dodici originari si aggiungono Mattia, eletto per sostituire Giuda Iscariota prima della Pentecoste,[1] e tradizionalmente Paolo di Tarso (Gal 2,8) e anche Barnaba. Gli apostoli sono 12 come le tribù di Israele.
Nei vangeli canonici si ravvisano delle discrepanze in merito al luogo, ai nomi e al momento in cui i primi apostoli furono scelti.
Relativamente al luogo, secondo i vangeli sinottici[2], Gesù scelse i suoi primi apostoli presso il Lago di Tiberiade[3], detto anche Lago di Genezareth, in Galilea, nel Nord della terra d'Israele, al contrario del Vangelo secondo Giovanni[4] che colloca l'avvenimento vicino al luogo del suo battesimo nei pressi di Betania nel Sud del paese, a circa 150 chilometri dal Lago di Tiberiade. Inoltre, in relazione al momento, il Vangelo di Giovanni fa operare la scelta a Gesù quasi subito dopo il suo battesimo, mentre invece i vangeli sinottici pongono l'avvenimento parecchio tempo dopo, visto che Gesù avrebbe prima passato anche quaranta giorni nel deserto. Infine, anche i nomi dei primi apostoli scelti non coincidono tra la versione sinottica e quella giovannea.[5]
Secondo alcuni commentatori, queste divergenze non sarebbero completamente inconciliabili. È possibile infatti che il primo incontro di Gesù con Andrea, Pietro e Giovanni (che potrebbe essere il discepolo di cui non viene citato il nome) sia avvenuto a Betania poco dopo il suo battesimo, come raccontato dal vangelo di Giovanni. Dopo il ritorno in Galilea sia di Gesù che dei suoi futuri discepoli (che dopo l'arresto di Giovanni Battista sarebbero tornati nella loro città riprendendo il mestiere di pescatori), sarebbe avvenuto sul Lago di Tiberiade un nuovo incontro da cui sarebbe scaturita la chiamata definitiva, da parte di Gesù, dei tre uomini (con l'aggiunta di Giacomo, fratello di Giovanni), come raccontato dai vangeli sinottici[6]
L'inizio degli Atti degli Apostoli parla di undici apostoli. Manca, rispetto al Vangelo di Luca, Giuda Iscariota che è morto dopo aver tradito Gesù; dopo l'Ascensione di Gesù un dodicesimo apostolo, Mattia,[1] viene integrato per sorteggio.
I nomi dei Dodici differiscono parzialmente tra i vari elenchi dati nel Nuovo Testamento[7] e, secondo gli esegeti curatori del cattolico "Nuovo Grande Commentario Biblico", "fa bene riflettere sul fatto che in seguito fu ricordato ben poco della maggior parte dei membri di questo gruppo che un tempo era così importante"[8]; gli stessi esegeti osservano come oltre a Lc6,14-16 "troviamo altre liste dei Dodici in Mc3,16-19; Mt10,2-4; At1,13" e "in verità, le liste dei Dodici hanno continuato a mescolare i nomi".[9][10][11] Gli studiosi della interconfessionale Bibbia TOB notano come la tradizione ha cercato di far coincidere alcune divergenze; ad esempio, nel caso di Natanaele[12] "alcune tradizioni l'identificano con l'apostolo Bartolomeo, ma senza fondamento", oppure il caso di Taddeo[13] che altri manoscritti nominano come Lebbeo o Giuda figlio di Giacomo o Giuda lo Zelota e tali esegeti ritengono che "la soluzione più semplice è che ogni sinottico abbia avuto un nome differente per l'undicesimo apostolo" ed "è del resto poco probabile che questi nomi indichino lo stesso personaggio", anche perché tutti di origine semitica mentre all'epoca, quando si avevano altri nomi oltre a quello giudeo, questi erano di origine greca o romana.[14]
Posizione | Immagine | Nome | Sepoltura | Attributi |
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1 | ![]() |
Pietro | Roma, nella Basilica di San Pietro | chiavi, tonsura, capelli crespi e bianchi, barba bianca e corta, gallo, talvolta vestito da papa. La veste, soprattutto nel medioevo, è solitamente gialla. |
2 | ![]() |
Giovanni | Efeso | libro, aquila, calice con serpenti; paiolo in cui viene bollito vivo; può avere sia aspetto giovanile e imberbe (come apostolo vicino a Gesù) o vecchio e con la barba bianca (come evangelista). La veste, soprattutto nel medioevo, è solitamente rossa o rosa. |
3 | ![]() |
Giacomo il Maggiore | Santiago de Compostela | cappello e bastone da pellegrino, capasanta, bisaccia; talvolta il libro e la spada; può apparire a cavallo mentre uccide un saraceno ("matamoros"). |
4 | Andrea | Patrasso (Basilica di Sant'Andrea), reliquie ad Amalfi e a Pienza | croce di Sant'Andrea o croce normale; barba lunga e bianca; talvolta è con la rete e i pesci; la veste è spesso verde. | |
5 | ![]() |
Filippo | Roma insieme a Giacomo di Alfeo nella basilica dei XII Apostoli | croce; talvolta il drago |
6 | ![]() |
Tommaso | Ortona, nella Cattedrale di San Tommaso Apostolo | squadra, lancia, cintura di Maria |
7 | ![]() |
Bartolomeo | Benevento, Basilica di San Bartolomeo Apostolo | coltello, a volte con la propria pelle sul braccio; in Spagna è spesso col demonio incatenato |
8 | ![]() |
Matteo | Salerno, cattedrale | libro, angelo, alabarda |
9 | Giacomo il Minore | Roma insieme a Filippo nella basilica dei XII Apostoli o Gerusalemme nella Cattedrale di San Giacomo[15] | bastone | |
10 | ![]() |
Simone lo Zelota | Roma insieme a Giuda Taddeo nella basilica di San Pietro - secondo altri a Lanciano | sega |
11 | ![]() |
Giuda Taddeo | Roma insieme a Simone lo Zelota nella basilica di San Pietro - secondo altri a Lanciano | lancia |
12 | Mattia | Padova, nella basilica di Santa Giustina, vicino all'evangelista Luca | spada o accetta |
Il Vangelo di Giovanni non riporta l'elenco degli apostoli, e ne cita più o meno esplicitamente otto, più un altro la cui identificazione non è univoca:
Non è presente esplicitamente il numero degli apostoli, ma si dice che Giuda Iscariota era "uno dei Dodici"
« Rispose Gesù: «Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici. » (Giovanni 6,70-71) |
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Giudeo-cristianesimo e Chiesa di Gerusalemme. |
Undici apostoli erano sicuramente galilei; in quanto Giuda potrebbe essere stato giudeo (vedi l'etimologia di "Giuda Iscariota"). Forse anche Simone lo Zelota era Giudeo. Probabilmente originario di Betania come Lazzaro , Marta e Maria Maddalena. In Matteo 26,6 e Marco 14,3 viene detto che Gesù si trovava a casa di Simone il lebbroso, ovviamente guarito precedentemente da Gesù e poi diventato suo discepolo e apostolo.[senza fonte]
Dopo la resurrezione e l'ascensione di Gesù, ed il suicidio di Giuda Iscariota, gli undici apostoli restanti si riunirono e dopo un sorteggio nominarono Mattia completando nuovamente il numero di dodici.
Nel Nuovo Testamento sono citati anche altri uomini che agirono come apostoli oltre ai Dodici. Il più noto è certamente Paolo di Tarso, la cui autorità apostolica fu talvolta contestata dagli altri apostoli; con lui, anche Barnaba viene ricordato negli Atti con la qualifica di apostolo (... quod ubi audierunt apostoli Barnabas et Paulus conscissis tunicis suis exilierunt in turbas clamantes, 14,14).
Altre figure neotestamentarie con la qualifica di apostolo sono Andronico e Giunia (Romani 16,7), quest'ultima una donna.
In senso proprio, il ministero e la funzione dell'apostolo (come quello dei profeti) è limitato, dopo la chiusura del canone della Bibbia, soltanto alle persone specificatamente designate come tali nel Nuovo Testamento e non è trasmissibile. La funzione dell'apostolo infatti è quella di essere stato testimone diretto della vita, morte e risurrezione di Cristo e quindi di riportarne autorevolmente l'insegnamento. Nel libro degli Atti degli apostoli, infatti, dovendo sostituire Giuda Iscariota nel numero degli apostoli, è scritto:
«È necessario dunque che un altro si unisca a noi per farsi testimone della risurrezione del Signore Gesù. Deve essere uno di quelli che ci hanno accompagnato mentre il Signore Gesù è vissuto con noi, da quando Giovanni predicava e battezzava fino a quando Gesù è stato portato in cielo, mentre era con noi (...) per prendere in questo ministero apostolico il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo.» |
(At 1,21.22.25) |
Saulo di Tarso (Paolo), costituisce un'eccezione a tale principio. Benché questi non facesse parte del numero originale degli apostoli, a questi pure Gesù risorto apparve.
La comunione dei cristiani di epoche successive con gli apostoli è legata e definita alla fedeltà al loro insegnamento (Gal 1,9; 1 Corinzi 15,1.2).
La Chiesa cattolica e alcune altre chiese considerano i vescovi i successori degli apostoli.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Fratelli di Gesù e Verginità perpetua di Maria. |
Sulla base di alcuni passi dei testi a noi pervenuti riguardo a Gesù Cristo, una parte degli studiosi ha ipotizzato che avesse dei fratelli, di cui vengono riportati i nomi Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda (Taddeo). Secondo i cattolici - a differenza ad esempio dei protestanti - non si tratterebbe di fratelli, come si intende ora, in quanto Maria, la Madre di Gesù, non ebbe altre gravidanze; sarebbero invece dei cugini primi di Gesù, figli di Alfeo, fratello di S. Giuseppe, e di Maria di Cleofa, sua moglie. In ebraico il termine fratello è usato anche per i cugini. Giuda, non è altri che il discepolo Giuda Taddeo, uno dei Dodici.
Secondo la tradizione delle chiese cristiane questi non sono identificati con gli apostoli che hanno lo stesso nome ma con persone diverse, in particolare Giacomo sarebbe Giacomo il Giusto. Alcuni studiosi ritengono invece che alcuni degli apostoli , ossia Giuda Taddeo e Giacomo il minore fossero fratelli-cugini di Gesù, vedi sopra, tenendo sempre presente il significato di fratello nel popolo ebraico del I secolo a.C., termine con il quale si annoverano anche i soggetti appartenenti al medesimo clan familiare.
Non esiste una trasmissione diretta del ministero apostolico. Loro sono chiamati apostoli, ma non come diretta trasmissione del ministero apostolico dei dodici il quale è unico e irripetibile.
Dopo l'Ascensione di Gesù al cielo in corpo, anima e spirito, i dodici apostoli iniziarono la loro predicazione in Giudea e dopo breve tempo si suddivisero il compito di annunciare il Vangelo nel mondo allora conosciuto[16], nel modo seguente:
Entro trent'anni dalla prima predicazione di Pietro a Gerusalemme[17], partiti Gesù Cristo ebbe adoratori in tutta la terra abitata a quel tempo[16].
Le tombe e reliquie degli apostoli si trovano in edifici di culto spari nel mondo, molte delle quali in Italia[18][non chiaro]:
Modernamente il termine "apostolo" si applica anche ai missionari notabili, che predicavano al di fuori del loro luogo di origine. Tra questi: San José de Anchieta (Apostolo del Brasile), San Francisco Javier (Apostolo delle Indie), San Pietro de Betancur (Apostolo di Guatemala) e San Patrizio (Apostolo di Irlanda).
La religione islamica considera Gesù uno dei più grandi profeti, e nel mondo islamico sono molto diffuse le narrazioni della sua vita e delle sue opere. Anche l'islam, quindi, riconosce gli apostoli (in arabo ḥawāriyyūn). Una lista, riportata nel racconto sulla vita di Gesù di al-Tha'labi, li elenca in quest'ordine e con queste denominazioni[20]:
La stessa fonte[21] ricorda anche le località in cui essi si diressero per diffondere la loro predicazione: Pietro a Roma; Andrea e Matteo nella "terra dei cannibali"; Tommaso e Labbā ad oriente; Filippo e Giuda a Qayrawan e nella provincia Africa; Giovanni a Efeso, "la città di quelli della caverna"; i due Giacobbe a Gerusalemme e in Palestina; Bartolomeo in Arabia ed in particolare in Hijaz; Simone nella terra dei Berberi.
In queste narrazioni, per analogia, anche al Profeta Maometto vengono attribuiti 12 apostoli, che nella stessa fonte sono elencati così:
Come si può vedere, questa lista si avvicina a quella dei Dieci Benedetti, che costituiscono un'altra classificazione dei discepoli più vicini a Maometto.
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